Professione Pranoterapeuta

Il Prana o Soffio Vitale pervade ogni cosa, ogni parte della creazione, portando movimento, ciclicità e Vita.

Il Pranoterapeuta opera tramite l’impostazione delle mani, a distanza di qualche centimetro dal corpo del cliente, attuando un potente riequilibrio energetico. Le mani si dirigono spontaneamente dove c’è maggior bisogno, agendo da fonti irradiatrici o assorbenti di energia.

Siamo tutti potenziali guaritori biomagneti, solo che sono molti gli ostacoli che si possono frapporre fra questa latente potenzialità e la sua effettiva pratica. Per essere dei buoni canali, occorre un consapevole lavoro personale su sé stessi. L’uomo è un essere magnetico e vive immerso in un grande campo magnetico che è quello terrestre, per questo motivo la pranoterapia è efficace.

Il trattamento di pranoterapia viene effettuato con l’imposizione delle mani su determinate zone del corpo. Le sedute si possono effettuare in qualsiasi luogo, ma è importante che l’ambiente infonda calma e sicurezza.

La Pranoterapia è una disciplina antichissima, formata dalle parole PRANA che significa “Soffio Vitale” o “Energia Vitale” e dalla parola “TERAPIA” che significa appunto “cura“. L’ applicazione della pranoterapia viene fatta con l’imposizione delle mani del pranoterapeuta sul corpo del paziente ad una distanza di pochi centimetri o apponendo le mani su organi, chakra, o seguendo i punti dei meridiani della Medicina Tradizionale Cinese.

La Pranoterapia serve a ricreare o a rivitalizzare l’energia curativa propria di ogni essere vivente, come fa l’omeopatia, dando al corpo umano la possibilità di reagire allo squilibrio energetico, sostenendo così il Sistema Immunitario a ristabilire l’omeostasi.

Nella diagnosi magnetica si utilizza principalmente la sensibilità termica, cioè quelle particolari sensazioni che molte persone sono in grado di percepire avvicinando le mani al corpo di un’altra persona.

Il trattamento si divide in due fasi principali, ossia nella prima fase si crea un equilibrio magnetico generale. Mentre nella seconda fase si invia energia agli organi specifici e alle parti del corpo che hanno manifestato uno squilibrio.